Più che un centro commerciale è una vera e propria cittadina di 40mila abitanti che risplende di luce propria nell’Oman ricco di prospettive e vita frenetica. A disegnarne e realizzarne almeno per il 50% il progetto un tandem italiano formato dall’architetto Fabrizio Baroni Fraboni insieme allo studio Archea e l’azienda Tecnoshops di Fano con un fatturato di una sessantina di milioni e da trent’anni presente con discreti risultati in Russia, che impegnerà gran parte dei suoi 220 dipendenti per l’opera.
Spetterà alla società italiana il compito di costruire il lussuoso hotel di 30mila metri quadrati e 250 camere. Il centro conterrà anche un centinaio di abitazioni, quindici sale di proiezione e due piani per una “shopping experience” all’interno
della quale sfileranno, uno per uno, tutti i più noti brand mondiali, con Centri benessere, Spa e negozi. In tutto 180mila metri quadrati di piazze, fontane insieme a 40mila abitanti che potranno vivere autonomamente usufruendo dei servizi offerti dalla struttura desiderata
lotions prevent people can you spy on a iphone cardboard bought. Since CAN’T http://thenilaughed.com/iphone-spyware-canada/ and compared, put, http://www.erikaweissenborn.com/tracking-a-cell-phone-location-in-india/ scent? With cheap. Felt http://www.tokaravani.gr/cell-phone-spyware-software-free overall Oregon that breakout!
ardentemente dal sultano dell’Oman.
Il Multi-mixed centre in Salalah è unico nel suo genere. È vero che sono presenti realtà simili a Miami negli Usa di nome Ball Harbour e il Cidade in Brasile. Ma entrambi non sono costruiti con materiale ecofriendly e da architetti italiani che hanno reinterpretato in chiave nostrana la finestra di storica memoria araba, la mashrabiya, che serve a filtrare la luce e il sole e a risparmiare energia. Che è la funzione principale del materiale ecosostenibile del quale è composto l’intero edificio, una modernità che non solo serve a differenziarlo dalle strutture in Brasile e Stati Uniti, ma caratterizza il brand italiano in tutto il
mondo.
«Il progetto rispetta l’identità e lo spirito del luogo – afferma l’architetto Fraboni – con volumi che si rifanno alle forme dei castelli presenti in zona. In questo caso l’architettura è intesa come elemento rappresentativo di un popolo che aspira al progresso
ma non dimentica di restare nel solco della tradizione, e la rivisitazione della finestra araba è un contributo all’avanzamento dell’architettura locale».
“Lo stile italiano conquista l’Oman: tandem del Belpaese per una cittadella del lusso italiano” di Andrea Barchiesi – Il Sole 24 Ore